Casali e i suoi capricci su parchi e recinzioni
Assessore, faccia pace con sé stesso e con le sue confuse convinzioni: da chi amministra la città ci si attende coerenza e lungimiranza, non interventi capricciosi, pasticciati e privi di logica.
Il 9 novembre scorso l’assessore Casali affermava: “siamo d’accordo con il sindaco nel portare avanti, per quanto possibile, insieme ai controlli, iniziative di moral suasion e anche questa parziale chiusura dei parchi, che sarà limitata allo stretto necessario”. Tralasciamo per ora il capitolo “moral suasion” sul quale anche il Sindaco ha fatto retromarcia ammettendo che le sanzioni sono necessarie e concentriamo l’attenzione su parchi e giardini pubblici.
Tra i parchi chiusi, per l’impossibilità di un controllo visivo dovuto all’impenetrabile recinzione esterna, abbiamo avuto il parco De Rocchi. Lo stesso parco che l’anonimo benefattore saronnese ha voluto valorizzare chiedendone un’apertura alla città tramite l’abbattimento di una parte del muro perimetrale. Oggi che il parco è aperto alla città l’assessore si vanta di volerlo richiudere, come e più di prima, lamentando che i soldi del benefattore li avrebbe spesi per altri interventi. Non sappiamo se l’assessore è informato riguardo al fatto che la donazione resta vincolata allo scopo di aprire una finestra sul parco, e non a realizzare progetti a caso.
Il muro costruito per proteggere le coltivazioni dai venti del nord è una bella scusa per non voler cambiare nulla e lasciare la città immobile; il terreno non è più una preziosa coltivazione per il sostentamento dei frati, la destinazione d’uso è cambiata: oggi è un parco pubblico! D’accordo nel mantenerne una parte per conservare la storicità e la tradizione, per il resto oggi è richiesto un approccio diverso per una corretta rigenerazione urbana e valorizzazione del patrimonio verde.
Alla Cassina Ferrara l’assessore Casali dice no alla recinzione del parco, realizzata con inferriata, che lascerebbe visibilità in entrambe le direzioni e nello stesso tempo garantirebbe la tutela dei beni custoditi al suo interno. Al Parco de Rocchi dice sì al muro: la peggior specie di recinzione in termini di visibilità e sicurezza così come intesa nel XXI secolo; e dice sì al muro dopo aver detto no all’utilizzo del Parco perché invisibile agli occhi della Polizia Locale.
Assessore, faccia pace con sé stesso e con le sue confuse convinzioni: da chi amministra la città ci si attende coerenza e lungimiranza, non interventi capricciosi, pasticciati e privi di logica.
Accetti questa provocazione e persegua un obiettivo coerente: apra ai saronnesi tutti i parchi abbattendo ogni recinzione esistente, oppure li protegga tutti in modo uniforme.
Raffaele Fagioli, Capogruppo Lega Lombarda Saronno