giovedì, Novembre 21, 2024
Sviluppo edilizioUrbanistica

Isotta Fraschini. Vanzulli: Brera val bene una cementificazione, vero?

Tutto molto glamour, ma per stare in piedi questo progetto necessita “dei palazzoni”

In Consiglio Comunale guardavo i volti dei componenti della maggioranza perché era illuminante vedere come si compiacevano quando l’Ing. Gorla, proprietario dell’area in oggetto ex Isotta Fraschini, citava nomi altisonanti di grandi architetti e cattedratici pluri celebrati.

Secondo me, ai non addetti ai lavori, non dicevano nulla, ma in un Consiglio che ha fatto della “cultura” il suo simbolo e baluardo questi nomi suscitavano ovviamente ammirazione.

In alcuni passaggi mi aspettavo addirittura un “ohhh” di stupita ammirazione.

Grande capacità di coinvolgimento dell’Ing. Gorla, ma in concreto si parlava del nulla: non sono stati presentati dei progetti in Comune e non sono neppure chiari quali saranno i tangibili vantaggi per la città.

In più c’è un atto della Regione Lombardia, dello scorso mese di febbraio, in cui ci sono ben due pareri negativi circa la parte boscata collegata alla bonifica.

Per arrivare ad un cambio culturale di stile di vita che, attenzione, comprenda tutti e non solo pochi privilegiati, ci vuole una programmazione ventennale che non si basa certo su una visione utopistica “del Borgo”, per quanto meravigliosa possa essere. Però questa è la Saronno che l’Amministrazione Comunale vuole.

Intendiamoci: nella cultura c’è democrazia, menti aperte, insegnamento; leggere un buon libro apre mondi interiori nascosti, sconosciuti, ma quando la cultura è elitaria diventa muro tra chi si ritiene parte di un gotha e “gli altri”. Altri che, pur di non essere tacciati di non sapere, annuiscono silenziosamente.

Viva l’ignorare perché è la molla, con curiosità e voglia, per imparare.

Il progetto presentato quasi come filantropico, ammantato di grande fascinazione, molto ambizioso, una grande sfida, si sostanzia nel costruire dei palazzoni; si tratta semplicemente di un privato, una Srl, che fa il suo mestiere. Acquista un’area, progetta, cerca di avere un margine di guadagno, vende e poi passa ad un altro progetto.

Invece, in Consiglio Comunale, di palazzi e cementificazione si è parlato ben poche volte e solo da parte dei Consiglieri di minoranza perché le parole che portano consenso sono altre, ovvero Brera, bosco, parco. Pareva che il progetto fosse solo questo.

L’ Accademia di Brera, che porta lustro e indotto a Saronno. Brera che proietta la città in circuiti internazionali, anche nel mondo fashion della moda. Saronno tipo New York, Parigi, Tokyo. A parte che Saronno con il famosissimo amaretto è già conosciuta ovunque, e di cultura, vedasi Gallerani, Santuario, San Francesco ecc.… ne è pregna.

Comunque, tutto molto glamour, ma per stare in piedi questo progetto coi costi di bonifica, di sistemazione e di costruzione dell’area necessita “dei palazzoni”. Ed ecco che in un attimo si cade nella cazzuola e nel quadrello!

La cementificazione è una specie di prezzo da subire per iniziare questa trasformazione rinascimentale della Città.

Anche la Giunta Fagioli ha studiato vari modi per dare lustro al Comune creando lavoro, servizi, dando l’importanza che merita alla cultura, pensiamo al museo in Villa Gianetti dedicato a Giuditta Pasta.

Occorre essere chiari: l’operatore fa legittimamente il suo mestiere; non facciamo passare un progetto edilizio come un’opera della San Vincenzo, anzi neppure perché qui non si è parlato di sociale.

In più proprio l’operatore si è espresso come se quest’area fosse una piccola cittadina, avulsa dal contesto urbano in cui si trova. Quindi senza collegamenti col resto della città, vedasi Matteotti.

Certo l’idea di questa marea di gente che in vario modo e a vario titolo graviterà, forse, in questa realtà è allettante per il giro d’affari che può generare, ma non si devono dimenticare i problemi di varia natura che possono essere generati da questo complesso, tra cui quello viabilistico, non secondario.

Però “Brera e business” sono un passe-partout accattivante.

Plauso all’Assessore Merlotti, unica voce istituzionale che, rappresentando un Ente pubblico, ha ricordato che ci sono iter amministrativi ben precisi da seguire.

Povero lui, prevedo sarà il prossimo Assessore ad avere “problemi impellenti che richiedono la sua presenza altrove”. Lo deduco dall’intervento della Consigliera Rufini tendente a voler spiegare proprio le parole di Merlotti, reo di aver parlato da Assessore? La stessa si è superata dicendo (non mi smentisca perché ho riascoltato Civicam, quindi è letterale): “Premetto che io personalmente per avere Brera a Saronno non solo mi prendo volentieri le colate di cemento, come le avete definite, ma, e adesso dico una assurdità e l’Assessore Casali mi mena, sarei anche disposta a rinunciare al parco …”

Sarà pure una assurdità, ma gli eventi intravisti depongono in questo senso. Allora se arrivasse da New York il museo Guggenheim cosa accadrebbe?

Impagabile poi è il comportamento del Sig. Sindaco che per impedire, soprattutto all’Assessore Merlotti, di rispondere alle molte domande dei consiglieri di minoranza si è prolungato dalla sedia e con un gesto infastidito ha allungato il braccio dicendo agli assessori di non rispondere.

Ovviamente anche lui si è guardato bene dal farlo, seppur più volte interpellato con domande.

Qui ci vorrebbe una famosa frase di Emilio Fede, ma già in Consiglio, fuori onda, hanno detto che i Consiglieri di minoranza non sanno leggere, già ci rispondono con sufficienza, figuriamoci se si dovesse scadere così in basso. Beceri, non sia mai!

Morale si tratta di un progetto privato di edificazione, con la parte Brera che, nobilitando il tutto, fa passare in secondo, terzo, quarto “piano” i molti palazzoni che sorgeranno a bordo Varesina ed anche che buona parte del bosco esistente verrà raso al suolo. E qui vorrei capire i difensori dei bagolari dove sono finiti, perché mi si deve spiegare se esistono alberi di serie A e di serie B.

In base alla sensibilità personale potrebbe anche essere più soddisfacente avere un bosco in città che Brera. Sono punti di vista, in democrazia ognuno conferisce alle cose il valore che ritiene. Però non vedo nessun cenno di dissenso.

Ah già, dimenticavo, l’ex consigliere Casali che movimentava le masse a difesa degli alberi oggi è un Assessore in Giunta quindi va bene, va bene cosa? Tagliare piante? Massima coerenza, complimenti.

Anche qui evitare attacchi gratuiti contro la sottoscritta: ricordo ai più, con atti e delibere a supporto, che per 18 anni come Assessore all’ecologia ho seguito la messa in sicurezza e recupero ambientale di due discariche, trasformato una cava in parco, blindando contro l’escavazione ben 4 milioni di metri quadrati di territorio con un Parco locale di interesse sovraccomunale.

Chiudo con un augurio ai presentatori del progetto, cercando di non essere troppo terra terra: mes félicitations pour votre nouvelle project!

Pierangela Vanzulli – Lega Lombarda Saronno

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