L’assessore D’Amato tragga le conclusioni e si dimetta
Difficile non sentirsi presi in giro di fronte alle stringate e incomplete informazioni fornite dall’amministrazione. Difficile non chiedersi se sia questa la trasparenza della Saronno sconfinata del sindaco Airoldi.
È con grande disappunto che dobbiamo constatare ancora, per l’ennesima volta, la mancanza di trasparenza dell’amministrazione Airoldi.
Negli ultimi giorni in città si è parlato molto della nomina della moglie di un assessore in una commissione giudicatrice di un concorso pubblico per esami indetto dall’amministrazione comunale e della retribuzione prevista per la stessa commissaria. In risposta alle legittime domande della Lega anche sull’opportunità politica di questa scelta, ha fatto seguito solo una nota dirigenziale che dichiarava la liceità della nomina e rendeva noto che l’interessata aveva rinunciato all’incarico per motivi di lavoro. Peccato che nella nota non si facesse menzione del fatto che la moglie dell’assessore aveva preso già parte alla commissione giudicatrice del concorso e che alla stessa fosse stato già liquidato gran parte del compenso per la prestazione assolta in commissione.
Veniamo, infatti, a scoprire, tramite l’attenta lettura dell’albo pretorio, precisamente dalla determinazione 857 del 06/10/2022 che il commissario dimissionario percepirà 800 euro per la sua partecipazione a tre incontri a fronte di 1000 euro che sarebbe stato il compenso totale dovuto per il suo incarico.
Difficile non sentirsi presi in giro di fronte alle stringate e incomplete informazioni fornite dall’amministrazione. Difficile non chiedersi se sia questa la trasparenza della Saronno sconfinata del sindaco Airoldi.
Difficile non chiedersi perché non sia stato il primo cittadino a spiegare l’accaduto fornendo ogni dettaglio. Se non il primo cittadino perché non l’ha fatto l’assessore delegato alla trasparenza o magari il diretto interessato?
C’è poi un tema di opportunità politica: questa vicenda è davvero imbarazzante e supera i limiti del grottesco. Molte sono le domande che ci poniamo e che qui di seguito esponiamo.
Davvero l’assessore consorte non si sente a disagio per questa gestione della vicenda? Il sindaco ha condiviso queste scelte? E la maggioranza? Davvero nessuna componente della maggioranza e il Pd di cui fanno parte l’assessore e la moglie, esponente politico lei stessa di questa forza politica, Tu@Saronno, la lista Airoldi e Con Saronno condividono questa gestione della cosa pubblica?
A questo punto difficile anche fare “scaricabarile” sulla macchina comunale: dopo la prima nota della Lega, sindaco assessore e giunta, non hanno controllato cosa stesse succedendo?
Spiegare con precisione l’accaduto e chi fosse coinvolto è essenziale così come, ormai, le dimissioni dell’assessore in questione che finora è stato silente non ritenendo la città e i cittadini degni di un chiarimento.
segreterie politiche di Lega Lombarda, Fratelli d’Italia e Forza Italia