Ministero per le Disabilità – è buona cosa avere un punto di riferimento
Un augurio di buon lavoro al neo Ministro Erika Stefani
Avevo già espresso il mio parere favorevole al Ministero per le Disabilità nel Governo Conte I.
Nel Conte II il ministero è scomparso, senza nemmeno un sottosegretariato perché si era arrivati al numero massimo previsto per legge di ministri e sottosegretari.
Conte, propose la sua narrativa: “la disabilità è troppo importante! Mi tengo io la delega”. Promise poi che avrebbe approvato il Codice sulla disabilità, mai pervenuto.
Fosse solo questa la mancanza del “Giuseppi nazionale” in tema di disabilità, poco male; basta effettuare una ricerca su Google per rendersi conto della disastrosa gestione delle necessità dei più fragili, soprattutto lavoratori, effettuata a colpi di DPCM spesso in contrasto tra loro, privi di una visione globale e trasversale su un tema così delicato.
Quanto successo con il Conte II, non ha fatto altro che rafforzare quella che è una mia profonda convinzione: ciò che conta è che gli altri Ministeri abbiano un punto di riferimento competente, nel Ministero per le Disabilità, da interpellare prima di mettere in atto qualsiasi iniziativa. Altrimenti rischiamo di avere Leggi “incompiute” o errate, perché ogni singolo Ministero non potrà mai essere pienamente competente su tutte le singole disabilità.
Da parte mia, anziché polemizzare, desidero augurare alla nuova Ministro buon lavoro: mentre si perde tempo a discutere sul fatto che un ministero sia “discriminatorio” o meno, le criticità non si risolvono da sole.
Andrea Depalo, Lega Lombarda Saronno