martedì, Dicembre 3, 2024
Opere PubblicheIstruzione e scuole

Nuova scuola Rodari. Chi troppo vuole nulla stringe

Inseriti parco e palestra nel nuovo progetto, persi i finanziamenti e rimasti con un pugno di mosche in mano.

Ci si chiede come abbia fatto l’Amministrazione comunale di Saronno a farsi scappare dalle mani una cospicua somma di danaro messa a disposizione dallo Stato Italiano e destinata alla costruzione della nuova Rodari.
Ebbene l’unica risposta razionale porta proprio a ritenere che chi troppo vuole, nulla stringe.
Il Sindaco Airoldi infatti ha ritenuto opportuno accantonare il progetto della nuova Rodari messo a punto dalla precedente amministrazione, progetto che aveva ottenuto il finanziamento del Miur, per formularne un altro nettamente più costoso (oltre il doppio del contributo ministeriale) e complesso che non ha potuto essere aggiudicato nei termini previsti.
Il maggior costo deriva prevalentemente dal fatto che esso prevede la costruzione di una palestra e la realizzazione di un parco. Si tratta di aggiunte che appaiono inutili poiché facilmente sostituibili da valide alternative già esistenti. E se proprio l’amministrazione in carica avesse ritenuto assolutamente indispensabili tali aggiunte, avrebbe potuto mettere a punto altro progetto esclusivamente dedicato a palestra e giardini, evitando che diventasse parte del progetto finanziato dal Miur ed evitando quindi la clamorosa perdita del finanziamento. Certo, il progetto integrativo avrebbe dovuto reperire altre risorse economiche, diverse da quelle statali. Ma un tale percorso avrebbe evitato di perdere la cospicua somma di danaro dedicata alla costruzione della nuova Rodari.
Appare altresì opportuno che l’amministrazione Airoldi chiarisca in Commissione Urbanistica le ragioni politiche e tecniche che hanno richiesto la realizzazione di un altro progetto, differente da quello già sostenuto dal Miur e tanto complesso da non riuscire a conservare tale finanziamento.
E’ sintomo comunque di poca galanteria attribuire, seppur velatamente, le responsabilità di questa disfatta all’Ufficio Tecnico del Comune di Saronno, costituito da validi professionisti. Piuttosto è opportuno prendere atto del fatto che la scelta politica di modifica ed integrazione del progetto finanziato a suo tempo dal Miur non doveva essere praticata perché fallimentare.

Lucia Castelli – Lega Lombarda Saronno